25 July 2025
2025/07/23 - 14:18

Dichiarazione del Ministero degli Affari Esteri della dell’Iran sul peggioramento della situazione umanitaria nella Striscia di Gaza

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Il Ministero degli Affari Esteri della Repubblica Islamica dell’Iran, esprimendo profonda preoccupazione per l’aggravarsi della catastrofe umanitaria provocata dai crimini atroci del regime sionista nella Striscia di Gaza, condanna con fermezza il proseguimento del massacro del popolo palestinese, accompagnato dalla privazione sistematica degli abitanti indifesi di Gaza di cibo, acqua, medicinali e altri beni di prima necessità. Il Ministero chiede un’azione immediata, efficace e decisa da parte della comunità internazionale e dei Paesi della regione per fermare il genocidio e alleviare le sofferenze del popolo oppresso palestinese.

Il protrarsi dell’assedio disumano della Striscia di Gaza, i bombardamenti selvaggi contro i centri di accoglienza degli sfollati e la trasformazione dei punti di distribuzione degli aiuti umanitari in trappole mortali per uccidere in massa persone affamate e assetate, sono la prova della brutalità e della crudeltà del regime di apartheid israeliano e dei suoi sostenitori. L’uccisione di oltre mille persone innocenti in fila per ricevere cibo e la morte per fame di oltre 600 persone rappresentano l’apice della barbarie del regime sionista e costituiscono chiari esempi di crimini di guerra e di genocidio. A ciò si aggiunge il fatto che il 90% del territorio di Gaza è ormai inabitabile e un milione e duecentomila persone sono a rischio di morte per fame estrema.

L’incapacità del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di adempiere alle proprie responsabilità legali nei confronti delle aggressioni e dei crimini del regime occupante, a causa dell’ostruzionismo costante degli Stati Uniti, ha incoraggiato tale regime e ha normalizzato l’illegalità e la violenza. Il pieno sostegno militare, economico e politico degli Stati Uniti e di alcuni Paesi europei, in particolare della Germania, non solo ha garantito un’impunità assoluta a Israele, ma ha anche spianato la strada a crimini ancora più gravi nel quadro di un piano di pulizia etnica e deportazione forzata del popolo palestinese.

I sostenitori e giustificatori del regime sionista, in particolare gli Stati Uniti, che oltre a fornire aiuti militari e appoggio politico, ricorrono a tutti i mezzi per impedire che Israele venga ritenuto responsabile e punito, devono essere considerati complici dei suoi crimini e chiamati a risponderne.

Considerato il completo collasso del sistema sanitario nella Striscia di Gaza e l’impedimento da parte degli occupanti all’ingresso di aiuti alimentari e medicinali negli ultimi cinque mesi, Gaza si trova oggi di fronte a una catastrofe umanitaria totale. Il piano di genocidio del popolo palestinese si sta realizzando nella sua forma più orrenda per mano di criminali tra i più spietati. Tutti i governi e le istituzioni e organizzazioni internazionali incaricate di missioni umanitarie, inclusi il Consiglio per i Diritti Umani, il Comitato Internazionale della Croce Rossa, l’Organizzazione Mondiale della Sanità e l’UNICEF, hanno una responsabilità legale e morale ad agire in modo urgente ed efficace per fermare i crimini del regime sionista e porre fine alle sofferenze del popolo palestinese. Questa responsabilità è sancita dalla Carta delle Nazioni Unite, dal diritto internazionale umanitario — in particolare dalle quattro Convenzioni di Ginevra del 1949 e dai relativi Protocolli aggiuntivi — nonché dalla Convenzione per la prevenzione e la repressione del crimine di genocidio, che impone a tutti gli Stati l’obbligo di garantire il rispetto delle norme umanitarie e di prevenire atti di genocidio.

Il dovere morale e religioso dei Paesi della regione e del mondo islamico è chiaro: questi Stati devono utilizzare tutte le proprie capacità, anche nell’ambito dell’Organizzazione della Cooperazione Islamica e delle Nazioni Unite, per esercitare pressioni sui sostenitori del regime sionista, in particolare sugli Stati Uniti, affinché pongano fine ai crimini di Israele. Devono inoltre creare le condizioni necessarie per l’invio immediato di aiuti, in particolare acqua, cibo e medicinali alla popolazione palestinese, e adoperarsi per assicurare alla giustizia i criminali sionisti.

La Repubblica Islamica dell’Iran, ribadendo la propria posizione di principio basata sul diritto internazionale a sostegno del diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese e ricordando la legittimità della sua lotta contro l’occupazione e l’apartheid coloniale del regime sionista, sottolinea la necessità di rafforzare la solidarietà tra tutti i Paesi e i popoli liberi e musulmani per fermare il genocidio coloniale in corso nei territori occupati della Palestina.

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