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Presidente della Repubblica Islamica dell'Iran,il Dott Masoud Pezeshkian alla 79ª sessione dell'Assemblea delle Nazioni Unite a New York
Le più importanti affermazioni del Presidente della Repubblica Islamica dell'Iran,il Dott Masoud Pezeshkian alla 79ª sessione dell'Assemblea delle Nazioni Unite a New York
Durante il suo discorso alla 79ª sessione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite (UNGA) il presidente iraniano Masud Pezeshkian ha manifestato la speranza che il tema principale di questa sessione, ovvero la pace, lo sviluppo sostenibile e la dignità umana, possa aprire un futuro promettente per le generazioni attuali e quelle future. Di seguito è riportato alcuni punti salienti del suo discorso. Il Presidente ha ricordato:”L'anno scorso, il presidente devoto del mio paese, Ebrahim Raisi, vi ha parlato da questo stesso podio. È stato martirizzato al servizio del popolo iraniano. Che la sua anima riposi in pace.”   La riorganizzazione delle relazioni del Paese "Mi sono candidato con un programma focalizzato su 'riforme', 'coesione nazionale', 'interazione costruttiva con il mondo' e 'sviluppo economico', e ho ottenuto la fiducia dei miei connazionali alle urne", ha dichiarato. In aggiunta, ha affermato: "Intendo porre basi solide affinché il mio Paese entri in una nuova era e possa svolgere un ruolo costruttivo ed efficace nel sistema globale emergente. Il mio obiettivo è rimuovere gli ostacoli e le sfide, riorganizzando le relazioni del mio Paese in accordo con le esigenze e le realtà del mondo di oggi."   La vera essenza del regime Israeliano "Nell'ultimo anno, il mondo ha assistito alla vera essenza del regime israeliano; ha osservato come i suoi leader hanno commeso crimini, massacrando in soli 11 mesi oltre 41.000 persone innocenti a Gaza, la maggior parte delle quali donne e bambini. Questi atti vengono etichettati come genocidio, omicidio di bambini, crimini di guerra e terrorismo di Stato, presentati come 'autodifesa'. Ospedali, asili e scuole vengono definiti 'obiettivi militari legittimi'", ha denunciato il Presidente  iraniano. Ha anche sottolineato che “le persone coraggiose e libere in Occidente e in Oriente che protestano contro questo genocidio sono chiamate ‘antisemite’. Il popolo oppresso che, dopo sette decenni di occupazione e umiliazione, si è sollevato contro di loro, viene chiamato ‘terrorista’. "  Il regime sionista sostiene il terrorisomo Il dott. Pezeshkian ha sottolineato: “È Israele ad aver assassinato i nostri scienziati, diplomatici e persino ospiti sul nostro territorio; e ha sostenuto - sia visibili che nascosti - gruppi terroristici come Daesh.” “L'Iran, invece, ha sostenuto i movimenti di liberazione popolare di popoli che sono stati vittime di quattro generazioni di crimini e colonialismo del regime israeliano. Siamo al fianco di queste persone, che stanno protestando nelle strade contro le azioni di Israele, e condanniamo i crimini contro l'umanità”, ha dichiarato. La comunità internazionale deve fermare immediatamente la violenza a Gaza e in Libano  Il Presidente dell’Iran ha dichiarato:” La comunità internazionale deve immediatamente fermare la violenza e instaurare un cessate il fuoco permanente, prima che la follia selvaggia di Israele in Libano possa provocare un incendio in tutta la regione e oltre.” “Il regime israeliano ha subito una sconfitta a Gaza e non potrà mai recuperare il suo mito di invincibilità attraverso crimini e brutalità. Naturalmente, il cieco terrorismo di Stato israeliano degli ultimi giorni in Libano, seguito da una massiccia aggressione con migliaia di vittime, non può rimanere senza risposta,” ha sottolineato. Ha anche sottolineato che “l'unico modo per porre fine a 70 anni di insicurezza in Asia occidentale e nel mondo consiste nel restituire il diritto all'autodeterminazione al popolo palestinese.” “Proponiamo che tutti i palestinesi, sia quelli che vivono nella loro terra natale sia quelli costretti a lasciarla, partecipino a un referendum generale per decidere il loro futuro. Solo in questo modo musulmani, ebrei e cristiani potranno coesistere pacificamente nella stessa terra, lontano da razzismo e apartheid,” ha aggiunto.   L'Iran non ha mai avviato alcun conflitto Il presidente ha dichiarato che “guardando alla storia, si può notare che l'Iran non è mai stato l'aggressore in alcuna guerra; ha sempre difeso con coraggio la propria sovranità dagli attacchi, facendo rimpiangere gli aggressori”. Ha inoltre sottolineato che la presenza di potenze straniere nella regione è una causa di instabilità.   L'Iran vuole la pace per tutti e non cerca la guerra Ha evidenziato che la Reppublica Islamica dell’iran cerca la “pace per tutti” e non è in conflitto con nessuno. Dichiarando di volere una pace e una sicurezza durature per i popoli dell'Ucraina e della Russia, ha affermato:” La Repubblica islamica dell'Iran, oltre ad opporsi alla guerra, insiste sulla necessità di un'immediata cessazione delle ostilità in Ucraina e sostiene qualsiasi soluzione pacifica, poiché crediamo che solo attraverso il dialogo si possa risolvere questa crisi.”   Abbiamo bisogno di un nuovo paradigma per affrontare le sfide globali Il Dott. Pezeshkian ha sottolineato: “Abbiamo bisogno di un nuovo paradigma per affrontare le sfide globali. Tale paradigma deve concentrarsi sulle opportunità anziché essere ossessionato dalle minacce percepite. Attraverso questo approccio di coinvolgimento, possiamo trovare nuove opportunità di cooperazione.” Siamo pronti a collaborare con i partecipanti al JCPOA “Le sanzioni unilaterali colpiscono persone innocenti e mirano a minare le fondamenta dell'economia iraniana. L'obiettivo è quello di mettere in sicurezza l'Iran, il che, invece, porta all'insicurezza per tutti. La politica della cosiddetta "massima pressione" degli Stati Uniti è stata in realtà attuata contro il popolo iraniano quando l'Iran stava rispettando tutti i suoi obblighi ai sensi del JCPOA, come verificato ripetutamente dall'AIEA,” ha affermato. Il Presidente ha dichiarito: “Siamo pronti a collaborare con i partecipanti al JCPOA. Se gli impegni del JCPOA vengono attuati pienamente e in buona fede, il dialogo su altre questioni può seguire.” Relazioni con il mondo Egli ha aggiunto: L'Iran è disposto a collaborare con le potenze mondiali e con i suoi vicini per costruire un mondo migliore, mantenendo relazioni economiche, sociali, politiche e di sicurezza efficaci e su un piano di parità. L'Iran non ha basi militari vicino ai confini degli Stati Uniti Il Presidente si è rivolto anche al popolo americano, affermando che “non è l'Iran ad aver costruito basi militari vicino ai vostri confini. Non è l'Iran che ha imposto sanzioni al vostro Paese o che vi ha impedito di commerciare con il mondo. Non è l'Iran che li ha privati dell'accesso ai farmaci o al sistema bancario e finanziario globale”.
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